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dai GIORNALI di OGGI

Ocse: 57 milioni di disoccupati

In Italia il peggio deve arrivare

E' la Spagna il Paese che ha pagato il tributo più grande alla crisi in termini di lavoro

Ocse: "In Italia il peggio deve arrivare"

"La gran parte della crescita della disoccupazione si deve ancora manifestare"

2009-09-16

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Il Mio Programma per Uscire dalla CRISI

Dal Sito Internet di

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2009-09-16

CORRIERE della SERA

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2009-09-17

E' la Spagna il Paese che ha pagato il tributo più grande alla crisi in termini di lavoro

Ocse: "In Italia il peggio deve arrivare"

"La gran parte della crescita della disoccupazione si deve ancora manifestare"

ROMA - Se in alcuni Paesi come Irlanda, Giappone, Spagna e Stati Uniti, già nel 2009 si è registrato un forte aumento di disoccupati a causa della crisi economica, "in altri Paesi, inclusi Francia, Germania e Italia la gran parte della crescita della disoccupazione deve ancora arrivare". È quanto prevede l'Ocse nell' "Employment Outlook 2009". È la Spagna, con un tasso di disoccupazione al 18,1% a giugno, secondo i dati Ocse, il Paese che finora ha pagato il tributo più grande alla crisi in termini di lavoro. In Francia il tasso è al 9,4% a metà di quest'anno, mentre in Germania è al 7,7%. Nella tabella Ocse i dati italiani sono invece disponibili fino al primo trimestre 2009 quando la disoccupazione era al 7,4%, leggermente inferiore rispetto al 7,5% registrato nell'area sempre nei primi tre mesi di quest'anno.

IN ITALIA SITUAZIONE IN PEGGIORAMENTO - La crisi ha già provocato nell'area Ocse quasi 15 milioni di disoccupati e "le condizioni del mercato del lavoro sembrano destinate a peggiorare ancora", con il rischio che la perdita di posti arrivi a oltre 25 milioni a fine 2010 rispetto al 2007, portando il totale dei disoccupati al record di 57 milioni. Lo prevede l'Outlook sull'Occupazione dell'Ocse. Per la Penisola la stima a fine 2010 è di 1,124 milioni disoccupati in più rispetto al 2007, di cui oltre 850mila in più rispetto al primo trimestre 2009, con un tasso di disoccupazione al 10,5%.

 

16 settembre 2009(ultima modifica: 17 settembre 2009)

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-09-16

Nell'Employment Oulook 2009, diffuso oggi, si parla

della situazione difficile del nostro paese e di Francia e Germania

Ocse, allarme disoccupazione

"In Italia il peggio deve venire"

Nel primo trimestre dell'anno da noi il tasso è stato pari al 7,4%

Ocse, allarme disoccupazione "In Italia il peggio deve venire"

ROMA - Se in alcuni Paesi come Irlanda, Giappone, Spagna e Stati Uniti, già nel 2009 si è registrato un forte aumento di disoccupati a causa della crisi economica, "in altri Paesi, inclusi Francia, Germania e Italia la gran parte della crescita della disoccupazione deve ancora arrivare". E' quanto prevede l'Ocse, nell'Employment Outlook 2009 diffuso oggi.

E' la Spagna, con un tasso di disoccupazione al 18,1% a giugno, lo Stato Paese che finora ha pagato il tributo più grande alla crisi, in termini di lavoro. In Francia il tasso è al 9,4% a metà di quest'anno, mentre in Germania è al 7,7%.

Nella tabella Ocse i dati italiani sono invece disponibili fino al primo trimestre 2009 quando la disoccupazione era al 7,4%, leggermente inferiore rispetto al 7,5% registrato nell'area sempre nei primi tre mesi di quest'anno.

Sul piano generale, dal 2007 ad oggi i disoccupati dell'area Ocse sono aumentati di 15 milioni ed entro la fine del 2010 questo esercito di senza lavoro aggiuntivi raggiungerà quota 25 milioni. In tre anni si perderanno dunque tanti posti di lavoro quanti ne sono stati persi in un intero decennio fino ai primi anni '80, a seguito delle crisi petrolifere.

Così da un tasso di disoccupazione del 5,6% registrato nel 2007, il più basso in 25 anni, a giugno 2009 si è passati all'8,3%, "corrispondente ad un aumento di circa 15 milioni nelle fila dei disoccupati". Le perdite più pesanti di posti di lavoro - aggiunge l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - si registrano "all'interno dei gruppi già svantaggiati nel mercato del lavoro: giovani, basse professionalità, immigrati, minorità etniche, e tra questi soggetti con contratti temporanei o atipici".

Preoccupato anche il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni: "In Italia, la gran parte della crescita della disoccupazione deve ancora arrivare. E il quadro attuale, su cui si basano affermazioni di falso ottimismo, - aggiunge - è falsato dal fatto che il dato sull'occupazione italiana a cui si fa riferimento è quello relativo al primo trimestre, quando la disoccupazione era al 7,4% e sicuramente inferiore rispetto a quella attuale".

(16 settembre 2009)

L'UNITA'

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2009-09-09

Lavoro

Crisi, Ocse: in l'Italia oltre un milione di nuovi disoccupati

Nonostante ci siano segnali di ripresa economica "la disoccupazione verosimilmente continuerà a crescere nel 2010". Lo prevede l'Ocse nell' 'Employment Outlook 2009' diffuso oggi. "Crescono segnali che il peggio sia ormai alle spalle - scrive l'organizzazione di Parigi - e che la ripresa possa essere vicina ma per l'occupazione nel breve termine le prospettive sono ancora fosche". L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico prevede così che nella seconda metà del 2010 il tasso di disoccupazione nell'area si avvicinerà ad un nuovo massimo dal dopoguerra (10%, con 57 milioni di disoccupati) dopo l'8,3% di giugno di quest'anno, già il più alto sempre dal dopoguerra.

Se in alcuni Paesi come Irlanda, Giappone, Spagna e Stati Uniti, già nel 2009 si è registrato un forte aumento di disoccupati a causa della crisi economica, "in altri Paesi, inclusi Francia, Germania e Italia la gran parte della crescita della disoccupazione deve ancora arrivare". Per l'Italia si stima 1,1 milione di nuovi disoccupati in più rispetto al 2007, di cui oltre 850mila in più rispetto al primo trimestre 2009, con un tasso di disoccupazione al 10,5%. La maggior parte dell'aumento della disoccupazione causato dalla crisi "deve ancora venire", secondo l'Ocse. L'impatto della crisi sul mercato del lavoro italiano è stato finora moderato rispetto a molti altri paesi industrializzati, ma si prospetta un significativo peggioramento e "molto probabilmente la disoccupazione continuerà ad aumentare anche dopo che la crescita sarà ripartita". L'Ocse sottolinea che giovani e precari sono particolarmente colpiti dalla crisi, che la spesa pubblica a sostegno delle politiche occupazionali è aumentata poco rispetto agli altri paesi, mentre è aumentato il rischio di povertà delle famiglie. Il calo del tasso di occupazione degli ultimi mesi ha inoltre spinto la penisola al fondo della classifica Ocse in materia.

Dal 2007 ad oggi i disoccupati dell'area Ocse sono aumentati di 15 milioni ed entro la fine del 2010 questo esercito di senza lavoro aggiuntivi raggiungerà quota 25 milioni. In tre anni si perderanno dunque tanti posti di lavoro quanti ne sono stati persi in un intero decennio fino ai primi anni 80, a seguito delle crisi petrolifere. Le perdite più pesanti di posti di lavoro - aggiunge l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - si registrano "all'interno dei gruppi già svantaggiati nel mercato del lavoro: giovani, basse professionalità, immigrati, minorità etniche, e tra questi soggetti con contratti temporanei o atipici".

16 settembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-09-09

Ocse: 57 milioni di disoccupati

In Italia il peggio deve arrivare

di Vittorio Da Rold

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16 settembre 2009

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Giovani : come evitare che la crisi cancelli il futuro (Job24)

 

 

"Crescono segnali che il peggio sia ormai alle spalle - scrive l'Ocse di Parigi - e che la ripresa possa essere vicina ma per l'occupazione nel breve termine le prospettive sono ancora fosche". Tra ripresa e disoccupazione infatti c'è una sfasatura temporale. Una situazione che potrebbe innascare gravi tensione sociali soprattutto se alcune politiche come il ritorno dei bonus ai banchieri non venissero ammorbidite dai governi (vedi la proposta Merkel-Sarkozy) risultando difficilmente difendibili nei confronti di coloro che contemporaneamente perderanno il posto di lavoro.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico prevede così che nella seconda metà del 2010 il tasso di disoccupazione nell'area si avvicinerà ad un nuovo massimo dal dopoguerra (10%, con 57 milioni di disoccupati) dopo l'8,3% di giugno di quest'anno, già il più alto sempre dal dopoguerra.

Ecco perché Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse chiede ai governi dei 30 paesi membri di non abbassare la guardia sul fronte degli aiuti ai disoccupati e sulle politiche di sostegno ai più poveri anche se questo potrebbe peggiorare i conti pubblici e alla banche centrali di non alzare i tassi di interesse per non gelare la ripresa in atto.

ITALIA. Anche l'Italia non ride. Per la Penisola la stima a fine 2010 é di 1,124 milioni disoccupati in più rispetto al 2007, di cui oltre 850mila in più rispetto al primo trimestre 2009, con un tasso di disoccupazione al 10,5%.

Numerosi indicatori suggeriscono che il ritmo della ripresa sarà modesto per diversi mesi e, molto probabilmente, la disoccupazione continuerà ad aumentare anche dopo che la crescita sarà ripartita. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione italiano è previsto aumentare ancora nel prossimo futuro e potrebbe anche avvicinarsi alla doppia cifra nel 2010 se la ripresa si dimostrasse priva di slancio. Numerosi indicatori suggeriscono che il ritmo della ripresa sarà modesto per diversi mesi e, molto probabilmente, la disoccupazione continuerà ad aumentare anche dopo che la crescita sarà ripartita. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione italiano è previsto aumentare ancora nel prossimo futuro e potrebbe anche avvicinarsi alla doppia cifra nel 2010 se la ripresa si dimostrasse priva di slancio.

Giovani e precari in Italia saranno particolarmente colpiti dalla crisi. Come in molti altri paesi, i lavoratori con contratti temporanei ed atipici subiscono gran parte dell'aggiustamento occupazionale. Rispetto a un anno prima, nel marzo del 2009 l'Italia aveva perso 261.000 posti di lavoro temporanei o con contratti atipici (inclusi i collaboratori coordinati e continuativi e occasionali), un numero che da solo è superiore all'intera contrazione dell'occupazione registrata nello stesso periodo. Inoltre, i giovani che sono sovra rappresentati in questo tipo di contratti, sono specialmente colpiti. Il tasso di disoccupazione della fascia d'età compresa tra i 15 e i 24 anni è cresciuto di 5 punti percentuali in Italia nell'ultimo anno ed è ora pari al 26,3 per cento.

16 settembre 2009

 

 

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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